A chi è rivolto?
L’Istituto professionale agrario è il percorso di studi indicato per chi ama le coltivazioni, gli allevamenti e la valorizzazione del patrimonio rurale ed agroalimentare e, in generale, le attività più vocate per il nostro territorio.
Quali competenze si acquisiscono?
Cosa si studia?
Le discipline caratterizzanti sono quelle di area economico-giuridica applicata alle aziende agricole e le materie tecniche e scientifiche.
Studi post diploma e sbocchi lavorativi
Il diploma di maturità professionale agrario consente l’accesso a tutte le facoltà universitarie, ed è indicato particolarmente per chi desidera proseguire gli studi in facoltà affini allo studio delle produzioni agroalimentari:
Il passo successivo potrebbe essere il conseguimento dell'abilitazione all'esercizio della professione di agronomo o l'impegno in aziende agricole e agroalimentari:
Perchè scegliere Il Capizzi
Considerate le specificità del nostro territorio e la sua vocazione turistica ed agroalimentare, il percorso dell’istituto tecnico presso l’IS Capizzi può costituire una valida base di partenza per entrare in contatto con il tessuto imprenditoriale locale: aziende vinicole, aziende agroalimentari.
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L’identità degli Istituti Professionali, come stabilisce l’art.2 comma 1 del DPR n.87/2010, si caratterizza “per una solida base di istruzione generale e tecnico-professionale, che consente agli studenti di sviluppare, in una dimensione operativa, saperi e competenze necessari per rispondere alle esigenze formative del settore produttivo di riferimento, considerato nella sua dimensione sistemica per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l’accesso all’università’ e all’istruzione e formazione tecnica superiore”.
I percorsi degli Istituti Professionali hanno durata quinquennale e si concludono con il conseguimento di diplomi di istruzione secondaria di secondo grado, in relazione agli indirizzi di studio che possono essere attivati al loro interno.
I nuovi professionali – Decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 61 – Revisione dei percorsi dell’istruzione professionale nel rispetto dell’art. 117 della Costituzione, nonché raccordo con i percorsi dell’istruzione e formazione professionale, a norma dell’art.1,commi 180 e 181, lettera d, della legge 107 2015, n, 107.
Le istituzioni scolastiche che offrono percorsi di istruzione professionale sono, in base all’art.1 comma 2 del recente Decreto Legislativo n.61/2017, “scuole territoriali dell’innovazione, aperte e concepite come laboratori di ricerca, sperimentazione ed innovazione didattica”. La loro finalità, come recita il comma 4 del succitato art.1, è quella di “formare gli studenti ad arti, mestieri e professioni strategici per l’economia del Paese per un saper fare di qualità comunemente denominato «Made in Italy», nonché di garantire che le competenze acquisite nei percorsi di istruzione professionale consentano una facile transizione nel mondo del lavoro e delle professioni”.
L’indirizzo “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale”, ha lo scopo di far acquisire allo studente, a conclusione del percorso quinquennale, le competenze relative alla valorizzazione, produzione e commercializzazione dei prodotti agrari ed agroindustriali.
La Riforma dei Professionali prevede la struttura quinquennale articolata in due bienni e un quinto anno. Il secondo Biennio è articolato in singole annualità per facilitare i passaggi tra diversi sistemi di Istruzione e Formazione.
Il percorso formativo è caratterizzato da:
1.Forte integrazione tra i saperi anche nella dimensione operativa;
2.Risultati di apprendimento declinati in competenze, abilità e conoscenze anche in relazione al Quadro Europeo dei titoli e delle qualifiche, per favorire la mobilità delle persone nei paesi dell’Unione Europea;
3.Centralità dei laboratori;
4.Stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro per apprendere in contesti operativi soprattutto nel secondo biennio e nel quinto anno;
5.Possibile collaborazione con esperti esterni per arricchire l’offerta formativa e sviluppare competenze specialistiche.
In riferimento alle qualifiche, la scuola è accreditata per la realizzazione di percorsi di IeFP, attualmente le classi attivate per il conseguimento delle qualifiche seguono il regime di sussidiarietà integrativa.
Fulcro dell’azione didattica è l’utilizzo sistematico di aziende agrarie convenzionate e dei moderni laboratori le cui attività sono tecnicamente e didatticamente collegate. In esse gli studenti vengono seguiti da personale altamente specializzato e acquisiscono competenze e abilità professionali adeguate.
PIANO DEGLI STUDI
ISTITUTOPROFESSIONALE SERVIZI PER L’AGRICOLTUAE LO SVILUPPO RURALE
Qualifica: Operatore della trasformazione agroalimentare
Rispetto al quadro orario ministeriale sono state fatte le seguenti curvature:
- terzo anno tre ore di Tecnica di allevamento vegetale anziché due e quattro ore di Agronomia territoriale anziché cinque;
- quarto anno tre ore di Chimica e processi di trasformazione anziché due e quattro di Valorizzazione delle attività produttive e legislazione di settore, anziché cinque;
- quinto anno quattro ore di Agronomia anziché due e due ore di Sociologia e storia dell’agricoltura anziché tre.
Il passaggio al nuovo ordinamento è disciplinato dall’art.11 dove si stabilisce che “I percorsi di istruzione professionale sono ridefiniti ai sensi del presente decreto a partire dalle classi prime funzionanti nell’anno scolastico 2018/2019”.
In ogni percorso dell’istruzione professionale si distingue un’area di istruzione generale e un’area di indirizzo.
L’area di istruzione generale è comune a tutti i percorsi, mentre le aree di indirizzo si riferiscono a ciascuno degli indirizzi che contraddistinguono gli Istituti Professionali.
Quadro orario del nuovo professionale Decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 61
PRIMO BIENNIO
Il biennio dei percorsi dell’istruzione professionale , come esplicitato nel comma 2 del succitato art.4, comprende 2112 ore complessive, articolate in 1188 ore di attività e insegnamenti di istruzione generale e in 924 ore di attività e insegnamenti di indirizzo, comprensive del tempo da destinare al potenziamento dei laboratori. Le attività e gli insegnamenti di istruzione generale e di indirizzo sono aggregati in assi culturali
TRIENNIO (Terzo, quarto e quinto anno)
L’assetto didattico è caratterizzato:
a) dalla personalizzazione del percorso di apprendimento, che si avvale di una quota del monte ore non superiore a 264 nel biennio di cui all’articolo 4, comma 2 e dal Progetto formativo individuale che viene redatto dal consiglio di classe entro il 31 gennaio del primo anno di frequenza e aggiornato durante l’intero percorso scolastico.
Il Progetto formativo individuale si basa su un bilancio personale che evidenzia i saperi e le competenze acquisiti da ciascuna studentessa e da ciascuno studente, anche in modo non formale e informale ed è idoneo a rilevare le potenzialità e le carenze riscontrate, al fine di motivare ed orientare nella progressiva costruzione del percorso formativo e lavorativo.
Il dirigente scolastico, sentito il consiglio di classe, individua, all’interno di quest’ultimo, i docenti che assumono la funzione di tutor per sostenere le studentesse e gli studenti nell’attuazione e nello sviluppo del Progetto formativo individuale.
L’organizzazione del curricolo
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